In medicina, per astinenza si intende uno stato di sofferenza dovuto al venir meno dell’effetto fisiologico, farmacologico – tossico e psicologico di una sostanza cui l’organismo era abituato. L’utilizzo prolungato e frequente di sostanze stupefacenti pertanto, creando una forte dipendenza psichica e fisica, può dar luogo ad una “sindrome da astinenza”, che si caratterizza per la comparsa di una serie di gravi disturbi a carico dell’individuo a cui viene sottratta o ridotta la dose abituale di droga.
In generale la tossicodipendenza crea disturbi nel breve e nel lungo termine che si rivelano disastrosi per l’incolumità del soggetto: tendenzialmente si inizia con la somministrazione occasionale di una sostanza, per passare successivamente all’assunzione abitudinaria, fino al momento in cui si crea una vera e propria dipendenza e tolleranza dalla droga, che porta l’individuo a necessitare di una dose sempre più elevata di sostanza per ottenere lo stesso effetto. In queste situazioni, l’arresto della somministrazione di quella sostanza scatena una forma di ribellione del sistema nervoso centrale, che la richiede assiduamente, causando sintomi gravissimi.
I sintomi che accompagnano la tossicodipendenza variano in funzione della sostanza d’abuso. Tra i più comuni si annoverano: forme di irritabilità, iperattività del sistema nervoso autonomo, aumentato tremore delle mani, insonnia, nausea e vomito, agitazione psicomotoria, stati ansiosi o depressivi, vertigini, difficoltà respiratorie, riduzione dei freni inibitori, tachicardia. Tali manifestazioni di malessere spesso appaiono talmente marcate da rendere particolarmente complesso il processo di disintossicazione dalla sostanza, motivo per cui la probabilità di venir fuori dalla condizione di tossicodipendenza è inversamente proporzionale al periodo in cui sono state assunte droghe.
In altri termini, un individuo tende a superare più velocemente lo stato di tossicodipendenza, con i conseguenti sintomi da astinenza se ha abusato di droghe per un periodo più breve.
Lo sapevi che…
Le droghe sostituiscono nel cervello sostanze prodotte dal corpo dando sensazioni illusorie di piacere, ma a lungo andare tale sostituzione compromette il funzionamento del cervello.
Uno studio dell’Università di Princeton, nel New Jersey, dimostra che molti “golosi” sono in realtà tossici perché lo zucchero, a quanto pare, provoca dipendenza. Secondo il neuroscienziato Bart Hoebel, abbuffarsi di zucchero può infatti avere effetti sul cervello molto simili a quelli provocati da un abuso di sostanze stupefacenti.
Uno studio britannico guidato dal dottor Nutt dimostra che le cinque sostanze che creano maggiori forme di dipendenza sono eroina, alcool, cocaina, barbiturici e nicotina.
Dubbi e domande:
Giampaolo, 20 anni
Un ragazzo che vuole smettere di drogarsi dove deve recarsi?…
Anonimo,
Sto cercando consigli per smettere di fumare e disintossicarmi…
Nel film “Radio freccia” uno dei protagonisti riesce a uscire dalla dipendenza da eroina non prima di affrontare giorni di dura astinenza….